Siamo nella società post industriale, post capitalistica, post internet, post ideologie, post guerra fredda, post …
Ci stiamo arrovellando per capire come mai, anche se qualche anno fa è molto il comunismo, il capitalismo non ce l’ha fatta.
Tutto quello che ci sembrava un riferimento ora viene meno.
Tutti sono in crisi. Tutto è in un cambio epocale.
Come quando a shanghai inizi a tremare e non sai bene cosa fare.
E allora preferisci non fare.
Non ci sono più le stagioni di una volta signora mia.
E tutto è avvolto da un clima di incertezza che non può che dare i nervi.
Dicono che il mondo, per come lo conosciamo, sia finito. E che ci vorranno decenni per capirlo e ricostruire qualcosa di diverso.
Intanto quelli che hanno messo da parte un bel gruzzolo, sulle sofferenze degli altri, fanno i profeti e vanno a vivere in paesi lontani – dove c’è ancora la qualità della vita – dicono…
Dicono.
Intanto vivere è un pochino più complicato.
Ci vuole pazienza, creatività, competenza, solidarietà e un pizzico di culo.
Ecco a me manca il pizzico di culo.