Torino è …

Torino è una bella città. Ha i suoi problemi, le sue piccole e inattaccabili crepe sociali e strutturali tipiche di tutte le grandi metropoli europee. Torino ha reagito con forza alla crisi, con la creatività, con un’anima forte e un’insieme di scelte che hanno segnato una via importante verso il futuro. Non è più la città della FIAT. E’ una città che molti ci invidiano in Europa e ha acquisito (molti direbbero – incredibilmente -) grandissima visibilità a livello internazionale.
Una volta quando dicevo di abitare a Torino molti stranieri mi chiedevano dove fosse. Ora l’esclamazione che segue la mia risposta è quasi sempre “Wow, it’s a wonderful city”.
Leggevo qualche giorno fa un bell’articolo su La Stampa, che non riesco a ritrovare, ma provo in parte a citarlo.
Diceva che Torino non è più “Torino come…”. Ma Torino “è”. Punto e basta.
Per anni abbiamo detto “Torino come Detroit”, “Torino come Lione”, “Torino come Bilbao”, “Torino come Barcellona”, “Torino come Londra”… e chi più ne ha più nel metta. Ne abbiamo sentite di tutti i colori.
Ora Torino è “come Torino”… E ci sono molte città che possono dire che vorrebbero essere “come Torino”.
Il merito è in grandissima parte di quei Torinesi che ci hanno creduto, di quelli che non si sono arresi. Di quelli che hanno capito che enorme patrimonio avevano  per le mani, ma soprattutto non lo hanno venduto a bande di affaristi e qualunquisti come è successo in altre grandi città italiane. I Torinesi sono gente seria e hanno voluto gente seria al governo della città. Da quando hanno avuto la possibilità di scegliere un nome, non hanno mai sbagliato un colpo.
Sergio Chiamparino ha seguito la strada tracciata da Valentino Castellani (e dall’indimenticato Domenico Carpanini) e ha tenuto in piedi un “partito vero”, una coalizione funzionale alla città, fatta di donne e uomini con il senso del “bene comune”.
Hanno fatto un sacco di errori, ma hanno anche consegnato nella mani di Piero Fassino una città nuova, moderna, con infrastrutture notevoli e con un tessuto sociale tutto sommato non incrinato dal mal governo della destra di Roma e dalla crisi economica.

Piero Fassino deve gestire questa grande eredità. Ma non sarà solo. I Torinesi lo aiuteranno come han fatto con Valentino e con il Chiampa, ovviamente tra mille mugugni e mille rimproveri e lamentele.

Buon lavoro Piero.

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6 commenti

  1. Non mi ricordo serate memorabili a Torino negli ultimi 2 anni: da quando ho iniziato a viaggiare per perseguire la mia carriera lavorativa di SEO (lavoro che non c’era a Torino) il contatto con i torinesi si è fatto nullo.
    E si che sui social media sono molto presente.
    Bella città, ma ora che vi vedo da fuori mi viene da dire “gente deludente”.

  2. Trovare 1000 cose belle della propria città e trovare 1 cosa bella per 1000 città diverse sono due modi di approcciare la vita. E’ come amare una sola donna fino in fondo e ogni giorno apprezzarne bellezza e difetti, oppure scoparsene una per sera ricordandosi ogni volta solo dei particolari migliori.
    Gareth Jax dovresti chiedere prima ai torinesi se son rimasti delusi da te. Io non ti posso rispondere perché manco so chi sei.

  3. D’accordo pienamente con Andrea Gareth jax scarpetta.
    Il fatto è che il giudizio su Torino di questo post è legato al fatto che ha vinto Fassin.
    Se avesse vinto l’altro avrebbe scritto l’opposto, son fatti così.
    Torino è TRISTE, come i torinesi, e lo sarà sempre, fiat o non fiat.
    Basta farsi un giro al venerdì sera in centro. (per non dire i giorni prima).