La memoria

Oggi intervistando il partigiano Ancora ho capito a cosa serve il mestiere che faccio.
A conservare la memoria del passato. Era da un paio di anni che me lo chiedevo.

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6 commenti

  1. D’altronde è noto che “chi non ha memoria non ha futuro”.
    E a leggere certe cose mi viene la pelle d’oca per l’orgoglio pure qui in ufficio.

  2. AScoltare i racconti di chi la guerra l’ha fatta (come mia nonna)
    è assolutamente affascinanante…da piccola era uno dei miei
    passatempi preferiti lei si era ritirata nella casa di campagna
    con i figli ed essendo proprio a ridosso del confine svizzero
    nascondere partigiani era all’ordine del giorno

  3. come canta De Gregori:

    la storia da i brividi, perche’ nessuno la puo’ fermare…

    a noi il compito di conservarne la memoria.
    ma non dobbiamo perdere tempo.

  4. Io c’ero e Andrea ha ragione. Una bella persona.
    La frase si potrebbe rigirare così: le cose del passato raccontate di bocca in bocca fanno venire i brividi perché perdono l’austerità e il distacco di un libro di storia, diventando un pezzo della tua vita.
    E comunque come diceva Ancora, il suo è solo un punto di vista. I miei due nonni, suoi coetanei, si portano pezzi di storia diversi, da altre angolazioni, in parte simili, in parte diversissimi.
    Conservare la memoria è difficile come conservare i sentimenti per l’affannosa ricerca dell’oggettività, della verità, che a volte è chiara. A volte non lo è.