Prove tecniche di … nebbia

Torno da Ivrea.
Intorno all’Università oggi c’era il sole. Quasi caldo.
Al pomeriggio cala un po’ di nebbia, sull’autostrada cala decisamente la nebbia.
Seguo un’auto. I suoi antinebbia posteriori entrano nell’abitacolo della mia macchina che improvvisamente diventa rosso.
Mi guardo nello specchietto. Tutto buio e io rosso. Scena inquietante.
Visibilità trenta metri.
Visibilità venti metri.
Visibilità dieci metri.
Visibilità?
Il nulla.
Neanche il compagno di viaggio davanti. Anche la sua luce mi ha abbandonato.
Compaiono le torce, vedo luci che ondeggiano ai bordi della strada, altre ferme per terra, qualcuno le tiene in mano, ma io no lo vedo.
Panico.
Sono sospeso in mezzo al niente. Non vedo le strisce.
Che faccio? Mi fermo? Dove… dove… dove cazzo mi fermo? Proseguo. Anche le fiaccole spariscono. Sto volando.
Vedo luci intermittenti gialle. Il casello!
Saluto il casellante come se fosse S.Pietro. Riprendo la tangenziale… Mi riprometto di uscire quanto prima.
Ecco la prima uscita. Cazzo son da solo. E di nuovo il nulla. Vado avanti, maledicendo di non aver ricaricato il Tom Tom e la voce dell’amica sintetica (Chiara).
Una statale, una coda. Dei vigili. Ma tutto è sospeso nel vuoto. Una scena irreale. Mi sento solo. Accendo la radio. La Pina parla di Centrotavola natalizi. Mi sento meno solo. Provo a fischiettare.
E poi davanti a me si scaglia lui, possente, splendido, maestoso, con tutte quelle lucine, che lampeggiano.
E’ la gioia. E’ la fine di un incubo. E’ l’Auchan. Mai pensato di uscire da un incubo grazie ad un centro commerciale francese.

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8 commenti

  1. ha ha ha quando hai scritto “sto volando” mi sei sembrato sotto acido.

    anche io e suz martedì di ritorno da milano – su un’autostrada che…vabbè, lasciamo perdere – abbiamo trovato una nebbia insensata. ma io ero sul sedile del passeggero, con la mia giacca sulla spalle, quela di suz davanti a mo’ di coperta e, fidandomi ciecamente di lui, ho chiuso gli occhi e mi sono rilassata. 🙂

  2. suz guida bene, lo ammetto, ma l’altro giorno accompagnandomi ho avuto paura: Torino. le sette di sera. da via livorno a c.so peschiera. una punto senza i suoi tergicreistalli. le gomme un po’ lisce e i vetri untissimi!
    Nonostante l’ammirazione per suz, non lo rifarei..

  3. Io ci vivo nella nebbia! Abitando a Pieve Emanuele ( Rozzano) mentre a Milano
    c’è il sole qui è difficile trovare la porta di casa! Per fortuna che non c’è tutto
    l’anno! (per il resto qui la Cascina è magnifica)