Molti di voi non lo sanno, ma io sono abbastanza sordo, sono stato operato in giovane età, poi da qualche anno ho adottato delle protesi (che costano come una Panda) e vivo la mia vita come ho sempre fatto, con un po’ di difficoltà, ma ho sempre pensato “c’è di peggio” e vado avanti.
Be’ perché ci racconti questo? Vuoi farci compassione?
No.
Semplice.
Un grande aiuto per chi ha problemi di udito come me, è vedere le labbra delle persone con cui parlo (anche se il labiale io lo capisco al 50%). Molti sordi ne hanno bisogno come il pane.Parlare con chi indossa una mascherina è davvero dura. In più mettere la mascherina, gli occhiali e le protesi per me non è proprio facilissimo. Il rischio è spesso perdere una protesi (qualche giorno fa l’ho lanciata in cortile mentre toglievo la mascherina, per dire). Quelle con i laccetti dietro e FFP2 sono rarissime e costose.
Ora, se io lo faccio. Se io non capisco cosa dice la metà delle persone che incontro e provo a vivere normalmente. Se io mi metto la mascherina cercando di non fare danni a protesi, occhiali, orecchie ecc. Credo che lo possiate fare anche voi. Sempre.
Stasera ho sentito un amico, una persona speciale. È stato uno dei primi che ho conosciuto in Synesthesia, un anno fa esatto giorno più giorno meno, quando ancora stavo cercando di capire dove mi trovavo, in che posto ero capitato. Lui mi ha detto: “che peccato non esserci visti in questi mesi, ma voi non vi siete fermati, avete fatto tanto, tanto e bene” (perdonami Armando se non ricordo bene le tue parole, ma il senso credo fosse quello).Un anno di Synesthesia oggi. E Armando ha ragione, abbiamo fatto tanto, ma davvero tanto (e ancora lo stiamo facendo). Un anno davvero davvero incredibile, a tratti difficile ma decisamente unico.Al di là di Armando che è tutto speciale a modo suo, ma non fa parte “ufficialmente” dell’azienda, ho conosciuto personaggi incredibili e con loro ho subito iniziato a percorrere una strada che oggi, a distanza di 12 mesi, mi pare sia stata uno psichedelico tracciato di parabole, tornanti, discese, salite, scalate, capitomboli e traguardi ambiziosi.Non siamo stati mai fermi, neanche quando fermi lo dovevamo stare per forza rinchiusi nelle nostre case per combattere la prima fase di questa pandemia bastarda. Non ci siamo fermati, anzi, abbiamo accelerato, con obiettivi condivisi a tutti i livelli, tanto entusiasmo e una solidarietà che io penso di non aver mai incontrato prima. Tutto perfetto? No. Sarebbe impossibile. Tutto entusiasmante, no, non sarebbe realistico. Ma io un posto come questo non lo avevo mai trovato e i suoi abitanti sono uno spettacolo. (in primis i compagni di viaggio del Gruppo Com: Valentina, Greta, Valeria e Luca)Qualche mese fa, prima del lockdown sono tornato a casa e ho confessato a mia moglie una cosa che a distanza di mesi, oltre il primo periodo di “luna di miele”, mi stupiva: in quella azienda tutti, tutte, anche i muri, i PC, i tavoli… Sorridono. Si, sorridono. Boh…Mi pareva parecchio strana come cosa. Non ci ero molto abituato.Credetemi, non sto esagerando.I colpevoli sono ben noti, hanno un nome e un cognome, ma non li cito perché non voglio essere accusato di fare il piacione/leccaculo, che poi, e chi mi conosce lo sa bene, è proprio un ruolo che non mi si addice.Che dire?Da domani torniamo nel nostro lockdown da “regione rossa” (ahimè non per motivi politici); ci vedremo nuovamente attraverso il filtro di una webcam. Ma come diceva stamattina uno degli stolti colpevoli di cui sopra: “siamo sempre più coesi, giorno dopo giorno”. E ha dannatamente ragione. Anche se con alcuni non ci vediamo da mesi (cazzo).Non è una roba da poco.Una magia quasi. Ho detto “magia”… Non illusione, eh… E di questo sono molto convinto.Grazie ragazzi synesthesici per questi 12 mesi mozzafiato. Continuiamo a fare magie
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