La mia “solita” guerra d’Agosto…

«Nella nuova zona pedonale di Piazza Delpiano, ricavata sull’area ex Materfer (Spina 1), da un paio di estati, ovvero da quando è stata completata l’urbanizzazione, noi poveri abitanti siamo costretti, soprattutto d’estate, ad aver paura di giorno e di notte per la presenza invadente e arrogante di baby gang composte da ragazzini italiani e stranieri, spesso spacciatori, sicuramente timorosi di nessuno. Il problema in agosto si accentua e oltre al chiasso e allo squallore siamo costretti ad assistere inermi in pieno giorno ad atti di vandalismo contro le nuove strutture dedicate ai bambini e all’arredo urbano della piazza. Droga e alcol in mezzo ai piccoli che giocano e forze dell’ordine che magicamente compaiono solo la mattina per constatare i danni e fare spallucce davanti alle nostre proteste»

(tratta da Specchio dei Tempi di oggi e l’ho mandato io)

La cosa ridicola è che… La piazza è davvero il fiore all’occhiello della riqualificazione ambientale della Spina 1, ma dopo l’inaugurazione in pompa magna di qualche mese fa, è stata abbandonata.
L’arredo urbano disegnato da qualche stolto architetto non ha retto i due anni, e ora tutto (grazie ai vandali e alla modestia del design e dei materiali) è fortemente compromesso.

L’Amiat non pulisce quasi mai, il risultato è che nel bel praticello (ora spelacchiato) imperano bottiglie rotte, mozziconi di sigarette e di canne, bottiglie di plastica e altre scorie pericolose per i bimbi (per esempio bombolette spray esauste e pezzi di taglierini).
Le baby gang (di italiani e stranieri) spacciano e fanno casino fino a tarda ora, divertendosi anche con simpatiche corse in scooter (con targa oscurata) di giorno e in mezzo a bambini e anziani e nessuno (salvo qualche povero cristo come me) osa dir nulla.
Se ti avvicini a loro e li cazzi assumono un atteggiamento di sfida (sono una quarantina e direi anche pericolosi visto il numero e la mancanza di sale in zucca) e ti dicono con molta tranquillità – Qui non ci sono cartelli che dicono che l’area è pedonale – (e hanno ragione) e poi – Chiama chi cazzo vuoi, tanto non viene nessuno (e anche in questo caso hanno ragione).

Ho chiamato i vigili e ho espresso i miei dubbi sulla situazione. Loro mi hanno risposto che monitorano la situazione “aggregazioni giovanili” da 2 anni nella piazza. Bel risultato! Aspettano che prendano fuoco gli alberi?
In ogni caso l’amministrazione comunale non dovrebbe arredare le aree con cose che non sono a prova di vandalo. Il 90% delle cose (belle) che hanno messo si può danneggiare con una forcina per i capelli. Peccato che le simpatiche baby gang usino vernice spray e spranghe.

Mi piacerebbe sapere chi è il progettista genio che ha pensato al futuro della città con così tanta attenzione.
Non si possono fare i giardini in stile IKEA a Torino (i giochini per i piccini tra l’altro sono finlandesi), vanno carrozzati e va evitato il danno, almeno bisogna provare.

Siamo a 100 metri da quartiere “ricco” di Torino, la Crocetta. Siamo a 2 km in linea d’aria con Piazza Castello. Non siamo in una zona periferica e anche lo fossimo non capisco perché nessuno e dicono nessuno pensa alla valorizzazione di un’area che obiettivamente è molto bella, moderna e vicina alle idee che hanno reso Torino una bellissima metropoli con vocazione turistica e culturale.

L’utopia mi lascia sempre senza sonno. Lo so.

Qualche foto…

Nota: Prima dell’inaugurazione con Sindaco e Assessori sono venuti a coprire un paio di scritte nell’anfiteatro… Il giorno prima, guarda caso.

 

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5 commenti

  1. Benvenuto nel “mondo civile”.
    Ho scoperto a mie spese che il sistema non funziona come ti aspetti. Penseresti di segnalare un problema, magari riuscendo anche per merito e fortuna a farti pubblicare sul giornale, e poi qualcuno si prenderà carico della situazione critica.
    La polizia, l’assessore, i vigili, il parroco.
    No, non è così.
    A un certo punto devi decidere che fai un secondo lavoro. Metti le tue capacità organizzative, ideative, creative, a disposizione di una causa che per te diventa più importante di altre. Ti sembrerà persino di essere un po’ fanatico, ti sembrerà poi di fare questioni di principio, ma il tuo problema invece sarà sempre quello di farti sentire e di far succedere qualcosa.
    Le istituzioni non temono la tua cooperazione, né la tua ira; il tuo voto conta se sei pronto a darlo, non se minacci di negarlo. Ti sembrerà di avere ottenuto molto quando un qualche rappresentante delle istituzioni ti mostrerà comprensione e (sincera) partecipazione. Ma non succederà nulla e sarà durissimo.
    Il mio consiglio è non scoraggiarsi. Come dicevo mettere al servizio di quella causa le tue capacità (non poche) organizzative.
    Scrivi una lettera a mettila in tutte le buche della zona. Parla con i negozianti e lascia qualcosa di scritto e di firmato, raccogli firme e portale ai vigili. Scopri qualci consiglieri comunali, o rappresentanti delle istituzioni abitano in zona, infastidiscili con la tua cortesissima insistenza.
    Per fortuna siamo a Torino, non a Calatanisetta (con tutto il rispetto). Quindi otterrai qualcosa. Poco e faticosamente, ma solo se diventerai uno schiacciasassi e avrai più pazienza (moltissima pazienza) e creatività che rabbia.
    Purtroppo siamo a Torino, non a Bruges o a Montreal (per dirne due). Quindi sarà faticoso e ti farai anche qualche nemico. Quindi molto onore.
    Al fondo della lettera, di tutte le lettere che scriverai chiedendo partecipazione e impegno, scrivi questsa frase di Edmon Burke.
    “Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione”.

  2. Perché? non si può?
    Credimi, ha funzionato… Dopo settimane passate a chiamare vigili e quant’altro. Dopo l’articolo magicamente sono stato considerato e la situazione è migliorata. Qual è il problema?