(Codice Edizioni sta preparando la versione italiana del libro di Kevin Kelly, What Technology Wants, e un mio collega, Enrico, mi anticipa una parte molto carina)
Un curioso aneddoto illustra bene l’influenza a lunghissimo termine determinata da scelte compiute in un lontano passato; un aneddoto che in realtà si è dimostrato vero. I comuni carri da trasporto degli antichi romani avevano lo stesso scartamento (la distanza tra le due ruote) dei carri da guerra imperiali, perché era più facile seguire i solchi che questi ultimi lasciavano lungo le strade. La dimensione dei carri imperiali, a sua volta, era stata scelta in base allo spazio occupato da due cavalli da guerra affiancati: questa dimensione corrisponde nel sistema di misurazione inglese a 4 piedi e 8,5 pollici (pari a 1,43 metri). Tutte le strade dell’impero romano alla fine seguirono questa specifica. Quando le legioni di Roma marciarono sulla Britannia, nelle lunghe strade che realizzarono, i carri tracciarono quindi solchi larghi esattamente 4 piedi e 8,5 pollici. Molti secoli dopo, gli inglesi che iniziarono a costruire le prime linee ferroviarie per carrozze trainate da cavalli applicarono per comodità la stessa larghezza che si era tramandata nel tempo. E quando iniziarono a costruire ferrovie con carrozze non più trainate da cavalli, fu del tutto naturale applicare alle sedi dei binari la medesima larghezza. In seguito, gli operai e gli ingegneri provenienti dalle isole britanniche che lavorarono alla realizzazione delle prime ferrovie nelle Americhe usarono gli stessi strumenti e soprattutto gli stessi standard a cui erano abituati. Ora facciamo un salto in avanti, fino allo Space Shuttle, le cui parti sono costruite in tutto il paese per essere poi assemblate in Florida. Poiché i due grossi propulsori a propellente solido che servono per il lancio devono essere spediti per ferrovia dallo Utah, e quella linea attraversa tunnel non molto più larghi della rotaia standard, anche i booster non possono avere un raggio di molto superiore a 4 piedi e 8,5 pollici. Quindi, ha concluso un buontempone di mia conoscenza, «una delle principali specifiche tecniche di progettazione di quello che a tutti gli effetti è uno dei sistemi di trasporto più avanzati al mondo è stata determinata più di duemila anni fa dalla larghezza del culo di due cavalli».
Kevin Kelly, “What Technology Wants” (Quel che vuole la tecnologia, Codice Edizioni, Febbraio 2011)
2 commenti
Avevo già letto tempo fa questa storia e mi sembra che fosse anche già stata sconfessata. Adesso cerco i riferimenti che la sbugiardano.
E’ ovviamente affascinante, ma poco credibile.
CVD.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=1648