Deep White

Lo so, sono qui. Fermo.
Sguardo nel vuoto. Penso.
Situazione delle balle, ma come mi ci sono ficcato? Sono pigro. Sono un po’ troppo pigro.
Almeno ultimamente. Ma cosa è successo. Dove è finito il fuoco?
E’ la vecchiaia che arriva con l’inesorabile fine degli “enta”? No. Forse no.
Certo che quella è accompagnata da un bel po’ di dolori e magagne. Alcuni me li procuro da solo, altri arrivano come folate di aria fredda da una finestra che si è aperta all’improvviso.
Chiudo gli occhi. Penso.
Via d’uscita. Nuove idee. Futuro.
Mmm… Non viene nulla. Come una pagina vuota, bianca, di un bianco accecante e ho il blocco dello scrittore.
Mmm… Sono fermo da ore.
Penso.
Parlo tra me e me. Discuto. Penso.
Nulla. Nessuna nuova idea che valga la pena essere presa in considerazione.

Intanto tutto scorre, un po’ veloce. Manca il tempo. Ma anche no.
Sono solo con me stesso e i miei pensieri vanno a loro, vanno a lui, vanno a lei (ma l’ordine non ha importanza).
Devo essere me stesso e scrivere su questa pagina bianca. Non aspetta altro.

Devo. Posso.

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