Quale buon proposito per il 2012?
Be’ sperare che i Maya non fossero poi così bravi con le previsioni. Specialmente quelle catastrofistiche.
In ogni caso il mondo per come lo conosciamo, almeno la sua variante dominante capitalistica, ha dimostrato di essere quantomeno capacissimo di distruggersi da solo.
Ci sono tante cose che non vanno bene. Ci sono tante persone che soffrono (per migliaia di motivi) e poche altre che vivono nella bambagia e nel lusso più sfrenato. C’è l’ambiente che si ribella. Ci sono un sacco di guerre in giro per il mondo. Una Primavera Araba che in realtà – a parte la Tunisia – ha creato nuovi regimi militari poco incoraggianti.
In Italia non ce la caviamo meglio. Usciamo in modo roccambolesco da un “regime” paludato e populista e ora siamo sotto “commissariamento” dell’UE, per non fallire.
Dobbiamo probabilmente ringraziare un Presidente ex-Comunista e una Cancelliera tedesca (che Forbes considera la “donna più potente del mondo” e che Silvio aveva apostrofato come “culona”).
Forse meritiamo veramente di fallire perché la maggior parte degli Italiani è priva di senso dello Stato e vive alla giornata, pensando che la scorciatoia sia sempre la via
preferibile. Per carita ci sono anche le brave persone, ma nel mucchio spesso si confondono, più spesso soccombono.
Siamo un paese di lamentoni (siamo grandi in questo), ma non siamo in grado di ribellarci. Non lo abbiamo quasi mai fatto e comunque quando è successo non è mai stato il “popolo” a ribellarsi, ma piccole élite. E’ sempre stato così, forse anche quando eravamo semplici abitanti delle caverne.
Persino nel mondo del calcio (segreto di Pulcinella) ci siamo accorti che forse qualche “zingaro” e qualche coglione si vendevano le partite di Seria A,B,C, D… (ma questo ci dicono che accada da sempre, da quando la palla è tonda).
Quindi vediamo tutto nero?
Be’ no. Non possiamo vedere tutto nero. Non è facile andare oltre le sfumature di grigio, ma dobbiamo provarci.
E’ l’ora di rimboccarsi un po’ le maniche. Ci sono tante cose che possono migliorare la qualità della vita e spesso sono il frutto della buona volontà e dell’ingegno di veri “eroi” del nostro tempo. C’è la tecnologia che ci può dare una mano, ma se è fine a se stessa non serve a nulla, anzi è persino dannosa.
Facciamoci un pensiero… In fondo per cambiare… basta cambiare.
E’ sufficiente decidere che le cose così non vanno e nel nostro piccolo possiamo provare a cambiarle ogni giorno con piccole azioni, ma significative.
Io ci provo. Voi fate un po’ come credete.
In ogni caso buon 2012. Sperando che sia un pelino meglio di questo che è in scadenza, ma anche di quello prima.
Detto questo (questo simpatico intercalare è un regalo del 2012 dopo il “voglio dire” del 2010) almeno finiamo l’anno senza Silvio.
Questo per certi versi è già qualcosa di confortante.