Essere del Toro

Essere del Toro significa soffrire sempre.
Anche quando si torna in A (ho ancora un rene che balla sul divano).
Anche quando mancano pochi mesi ai 100 anni di storia.
Anche quando si pensa che un Presidente Juventino incompetente sia il male minore.
Anche quando si trema perché è a rischio la vita stessa del club.
Essere del Torino è un piccolo dramma colmo di poche intensissime felicità.
Incrociamo le dita.

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9 commenti

  1. c’è chi è anche messo peggio: i genoani 😀
    Angy Sampdoriana
    P.S. non se la prendano i genoani eh, era solo una battuta

  2. se poi uno si trova nella condizione di tifoso del Toro e contemporaneamente anche del Genoa e della Fiorentina (come molti tifosi del Toro), allora è rovinato.
    Mi dichiaro ufficialmente rovinato.
    Già sono di sinistra, quindi perdo sempre. Pure del Toro dovevo nascere?

  3. AN ha un presidente Juventino? no, me sembra sia laziale…..
    AN ha 100 anni di storia? beh, dal 1922….la marcia su roma…siamo quasi a 100…

  4. bah io tra Fiore (minchia ci siamo pure chiamati Florentia Viola per 1 anno perchè la Fiore era fallita!) e Toro non ho pace ormai da anni.
    Per il Genoa simpatizzo molto ma tifare non posso, non mi reggono le coronarie e superata la soglia degli anni di cristo mica posso fare la giovane!

    Cmque Axell il tuo tributo a Toro è una vera poesia. 🙂

    PS: propongo di incontrarci per un aperitivo e piangere l’uno sulle spalle dell’altro a catena.

  5. Si… piangiamo.
    Non ci resta altro…
    La cosa divertente è che Mercedes, Saitta e Sergio oggi han fatto il mega incontro per salvare il Torello… in bocca al lupo…
    Speriamo ci salvi Murdock…

  6. ORA, ADESSO e SUBITO

    Abbiamo marciato più volte, per il Toro, e l’abbiamo fatti in tanti.
    Abbiamo urlato, cantato, gioito e pianto, per il Toro, da sempre.
    Abbiamo viaggiato da Madrid a Licata. Con il Toro e per il Toro.
    Abbiamo creduto a molti, abbiamo concesso fiducia a tutti, troppi.
    Abbiamo anche taciuto e sopportato oltre misura.
    Ma non siamo scemi.
    Abbiamo letto di processi e riso di sentenze.
    Abbiamo ammirato progetti e strappato rovi.
    Abbiamo visto il nostro simbolo su altre bandiere.
    Abbiamo visto il nostro stadio diventare bottino, la nostra storia razziata, la nostra passione vilipesa.
    Ancora una volta abbiamo pazientato: “passerà anche questa” pensavamo nel tentativo di convincercene.
    Invece siamo al dunque.
    E ci arriviamo stanchi di ascoltare altre menzogne, di sentire ancora promesse.
    Stanchi di vedere gli amici degli amici dettare le regole e applicarle solo dove, come e quando serve a loro.
    Ma non vogliamo trattamenti di favore, ne li abbiamo mai avuti.
    Siamo il Toro, noi.
    E non siamo tifosi e basta.
    Perché il Toro non è solo una squadra di calcio.
    Il Toro è l’anima vera di Torino, quella che i “gemelli” li ha nel cuore, non ai polsini della camicia.
    Quella che quando si tratta di lottare, lotta e non si nasconde.
    Quella che non starnazza appresso a nessuno.
    Quella che quando scende in piazza non deve precettare comparse per fare numero.
    Quella che non impone nulla, che non siede in direzione e non schiaccia i bottoni.
    Quella che ha tolto il moccio dal naso a tanti industriali, banchieri, politici… per vederli poi crescere e dimenticarsene, o solo fingere di farlo per vigliaccheria e opportunismo.
    Ma che adesso non può più attenderli oltre.
    Sappiamo che ci siete, che volendo ora potete intervenire e cuor Vostro sapete che dovete farlo. EBBENE FATELO. ORA.
    Domani è tardi.
    Domani insieme al Toro morirebbe anche una parte di Voi: la più pulita, quella che vi aggiustava il berrettino che vi sosteneva nei Vostri primi passi e Vi rendeva fieri.
    Se potete agire, fatelo. ADESSO.
    GuardateVi allo specchio e fate un favore a Voi stessi:
    SALVATE IL TORO. SUBITO

    Libero.