E la parte abitata della libreria?

la parte abitata della reteDa sempre ho un problema con le librerie di Torino: è impossibile per me trovare libri freschi di stampa sulle tematiche che mi interessano, ovviamente ICT e “bloggolandia”…
Parto alla ricerca de “La parte abitata della Rete” e qui “ai confini dell’impero” come dice il buon Sergio, autore del libro, quel testo prima o poi deve arrivare. In fondo siamo a Torino non alle isole Tremiti.

Ma il rituale anche nel caso di questo ultimo lavoro del dinamico blogger di Pordenone non cambia.
FNAC: assolutamente non pervenuto. Vengo mandato nella sezione manuali di informatica, dove in mezzo a interessanti testi sul Cobol e di UNIX (ma anche tomi e tomi su Access e Borland) non trovo nulla.
Riprovo.
Feltrinelli in piazza Castello. In mezzo a mille libri neanche una pagina di Maistrello.
Esagero… Feltrinelli Mediastore di piazza CLN.
Qui vengo mandato al secondo piano vicino ai libri di cucina, poi ai libri di sociologia e quindi di informatica e oltre ai soliti tomi su Cobol e Fortran trovo qualcosa. Un testo sulle “verità di Google” (!!), tre libri sui blog che si intitolano: “Blog” (diversi autori) e qualche altra roba strana, vecchia e poco attendibile. Della Parte Abitata della Rete neanche la traccia. La simpatica tipa delle informazioni dice che c’è, ma non sa dov’è (un classico, risponde sempre così).
Mi adombro. Guardo la sterminata fila di libri che occupa tre piani e centinaia di metri quadrati di negozio e mi chiedo – ma qual è la parte abitata della libreria? – quella in cui si possono trovare i libri che parlano dell’innovazione, del web, delle cose che vengono pubblicate ogni 15 giorni sull’evoluzione della Rete.
– I libri di questo tipo si comprano on line – mi dice una simpatica hostess paffuta che intanto pubblicizza una improbabile pubblicazione a colori di dimensioni mega sui ristoranti indiani in Italia. Non posso che darle ragione.
Tutte le volte che entro da Feltrinelli ultimamente rimango sconvolto dalla mole enorme di libri. Libri che forse nessuno leggerà mai. Quelli che vorrei leggere io sono negli scaffali bui e polverosi di un magazzino che rifornisce i vari servizi di e-commerce. E il piacere di sfogliare un testo prima di comprarlo? A noi abitanti della Rete è negato.

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11 commenti

  1. Ormai ho rinunciato a comprare libri interessanti “dal vivo”, è praticamente impossibile e se anche uno ci riuscisse non varrebbe la fatica.
    Certo ci si impiega più tempo ma comprare via internet mi pare ormai irrinunciabile.
    Per non parlare della possibilità di acquistare i libri in inglese.

  2. Ti stavo per contattare stamattina proprio perchè ti volevo dire che a pagina 132 c’è una bella citazione con foto el nostro sanpablog e a pagina 131 c’è tu sei nelle note.
    Come faccio a sapere questo? Perchè il libro l’ho comprato alla fnac venerdì. Sezione informatica in basso a destra guardando gli scaffali.
    Ma ora mi sta sorgendo un dubbio…vuoi vedere che l’ultima copia l’ho presa io? 😀

    p.s
    Non cercare “The Long Tail” alla Fnac perchè ho preso pure quello :). Se vuoi che te li presti basta vedersi (anche solo per un caffè). ciao

  3. no no no, the long tail compratelo, non prestatevelo, mi raccomando!!!! 🙂
    .
    Io per i libri, in ogni caso, vado da Comunardi, che e’ in centro e ha tutto (ed e’ aperta fino a mezzanotte). Un po’ di tempo fa li ho obbligati a mettere il libro di Granieri in vetrina…

  4. Io alla Levrotto&Bella vicino al Poli in Corso Einaudi trovo sempre tutto e di tutto. Anche questa volta l’ho trovato al volo e mi hanno fatto anche lo sconto del 20% (senza nessuna convenzione o tessere)

  5. Io sto a Crema, che è piccolina (36.000 esseri umani circa) però in libreria la signorina mi fa: “Mmh…, sì è appena uscito ma se ha pazienza domani ce l’ho.”
    E il giorno dopo sono andato a prenderlo, e intanto che c’ero ho chiesto anche “La lunga coda”. 🙂