11 morti in Libia per colpa di Calderoli

Da Repubblica.it

Calderoli indossa una maglietta con le vignette su Maometto[..] Undici libici morti e 25 feriti a Bengasi, durante una manifestazione di protesta davanti al consolato italiano: una protesta contro l’iniziativa del ministro italiano per le Riforme, Roberto Calderoli, di indossare nei giorni scorsi una maglietta anti Islam sulla quale era stampata una delle vignette satiriche su Maometto. Il presidente del Consiglio Berlusconi si è detto totalmente in disaccordo con l’iniziativa di Calderoli, e ha chiesto le dimissioni del ministro leghista. […]

Se qualcuno ha ancora dei dubbi su sta manica di coglioni che ci governa è pregato di pensarci su un attimo e di votare meglio la prossima volta.
Non c’è fine alle idiozie dei leghisti e di questi personaggi infimi che occupano le sedi ministeriali e parlamentari italiane.

ADD ON#1  Per aiutare gli Italiani a mandare a casa ‘sta banda di stronzi… SuzukiMaruti ha ideato un "aiutino" per Prodi e il "logorroico" programma dell’Ulivo. Molto interessante.

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7 commenti

  1. Sulla coglionaggine dei nostri governanti (e dico “nostri” in senso lato, dato che non mi sento minimamente rappresentato da loro) non ci piove… Calderoli: ma l’avete visto bene in faccia?
    Tuttavia mi sembra una forzatura affermare che ci sono stati undici morti per colpa sua. La colpa è dell’ignoranza e dell’intolleranza delle persone. Siano esse mussulmani o esponenti della Lega.
    Onestamente anch’io inizio a sentirmi infastidito da queste manifestazioni violente (che suppongo essere fomentate) da parte di alcuni amici mussulmani. E che diamine! Provo mettermi nei loro panni, a calarmi in una mentalità diversa dalla mia, a pensare di essere sempre vissuto in un regime teocratico, tuttavia a tutto c’è un limite! Ho visto le vignette e non mi sembrano particolarmente offensive e blasfeme (qualcuna -personalmente- la trovo anche divertente).
    Qualche tempo fa, ne avevo pubblicato alcune sul mio blog. Non ai fini di una provocazione in stile leghista, ma per ribadire la libertà di pensiero e di espressione che deve essere sempre garantita anche quando qualcuno può sentirsi offeso o non essere d’accordo. Questo ovviamente entro i limiti di un’espressione civile. Ma vedere Maometto che sulle porte del Paradiso ferma i kamikaze e gli dice “Fermi, fermi… stiamo finendo le vergini!” (ogni mussulmano che muore “martire” andrà in paradiso e avrà diritto a 100 donne illibate) non mi sembra un insulto all’Islam e nel terzo millennio come tale non dovrebbe essere interpretato.
    Sempre nell’ambito di un contesto di civiltà potevo capire una protesta formale da parte degli stati mussulmani, ma non posso accettare queste espressioni di fanatismo cruento.
    Forattini nelle sue vignette è senz’altro più blasfemo (quante volte ha rappresentato dei politici sulla Croce o il Papa?) eppure non gli abbiamo messo a ferro e fuoco la casa e distrutto la macchina. Anche se siamo (sono) di sinistra…
    Viviamo su una pallina chiamata Terra e grazie alla tecnologia siamo tutti sempre più “vicini vicini”. Questo necessariamente implica che TUTTI dobbiamo imparare ad essere più tolleranti verso il prossimo, sia che un giornale pubblichi una vignetta satirica su Maometto, sia che nel nostro quartiere nasca una moschea.

  2. Io lo lascerei nel mezzo della piazza di Bagdad legato ad un palo con la maglietta in bella vista. Sarebbe la punizione più giusta per questo deficiente!

  3. 11 morti colpa sua. Indiretta certo. Ma la maglietta non l’ha indossata Mimun che lo intervistava.
    Causa effetto. In un mondo in cui come LTM dice giustamente siamo tutti ormai “vicini vicini”…

  4. Comunicato stampa.

    Sul penoso e irresponsabile caso Calderoli è intervenuto il direttore di Italymedia.it Antonello De Pierro:”Questa è solo l’ennesima e spero ultima esternazione tragica di un governo che ha consegnato l’Italia alle note tristi del “de profundis”, che sta suonando da tempo, e che purtroppo viene camuffato dalle ostentate vibrazioni di una inesistente musica esilarante. Un governo, che ha fatto dello scettro censorio lo strumento similborbonico del potere acquisito, o quasi strappato all’elettorato con blitz propagandistici, ha fatto sprofondare negli abissi della vergogna, con sfumature ridicole e tratteggiate di grottesco, la nostra amata nazione. Ero fiero di essere italiano, lo sono ancora, ma con molta tristezza per una classe dominante che ha mortificato in più occasioni la nostra immagine nel mondo, e sentendomi ostaggio di un potere plutocratico, che a colpi di milioni fa in modo di oscurare sempre la verità e cerca di evitare che le masse pensino troppo. Quando un manipolo di esaltati fanatici, rappresentanti delle frange razziste estremiste del nord, piega con i ricatti una maggioranza di governo interessata solo a mantenere le terga ben salde agli scranni decisionali, per poter varare favorevoli leggi ad personam, in barba a quel conflitto di interessi tanto sbandierato e invocato da una flebile opposizione, che nello specifico si è tramutato in una piena armonia di interessi, non dobbiamo meravigliarci se poi un ministro della Repubblica compia un atto come quello che ha visto protagonista Roberto Calderoli. A gente che ha avuto il coraggio di urlare il proprio sogno nel cuore: bruciare il tricolore, poco importa se degli italiani, numeri di poco conto nella loro cinica contabilità, vengano uccisi nel mondo da un fanatismo aberrante, che altro non aspetta per dare sfogo alle represse valvole dell’odio e della violenza, ben strumentalizzate da altri governi, bramosi solo di potere dominante”.

  5. In Libia brucia il consolato italian0, conseguenza della maglietta indossata da Calderoli, che conteneva le vignette satiriche su Maometto. Nessuno ha fatto in tempo a spiegare che l’esponente della Lega non ne aveva ancora capito il senso ed era solo in attesa che qualcuno gli desse spiegazioni.

    Il Ministro della Repubblica, a camere già sciolte, si è comunque dovuto dimettere sotto pressione di un Premier imbarazzato, come se lo avesse ascoltato per la prima vota. La novitá più interessante è che Berlusconi non ha preso l’interim di quel ministero.

    Le famose vignette danesi sembrano così aver scatenato una vera e propria rappresaglia popolare; strani questi islamici.
    Dopo 2 anni di guerra in Iraq, Imam cacciati da tutte le parti del mondo occidentale, accuse di essere tutti terroristi a prescindere e decine di migliaia di editoriali al vetriolo contro, decidono di esprimere il loro dissenso solo ora per tre vignette.

    Potenza della satira?

    Anche dopo queste dimissioni e prima ancora le scuse ufficiali del governo danese, la situazione non è comunque migliorata. Anzi. I fuochi accesi intorno alle ambasciate Europee, in medio-oriente e nella fascia del Maghreb, hanno superato quelli delle banlieue parigine.
    Il presidente Chirac non è riuscito a tenere neanche questo di primato.

    Un grosso smacco per l’Eliseo.

    Ci si chiede cosa accadrà il giorno che capiranno che non sappiamo ancora la differenza tra la parola “musulmano” ed “islam”, e pretendiamo di aver capito quel mondo, giudicandolo sbagliato e spendendoci pure un sacco di soldi pubblici in armamenti e guerre per farli diventare come noi!

    Speriamo che ai cinesi non venga in mente di esportare il loro modello su scala mondiale, come facciamo noi, perchè ho delle serie difficoltà a mangiare il riso solo con le bacchette.