Ho iniziato tre post e non ne ho finito nessuno. Oggi è così, una giornata incompiuta (nel senso che ho fatto la metà delle cose che volevo fare), o meglio, una giornata intensa, come le altre prima di lei.
Siamo nei giorni della Fiera del Libro eppure quest’anno, a differenza degli altri (19) non provo alcuna attrazione. Intendiamoci, la Fiera mi piace, ma ultimamente non sopporto il kaos, la confusione, la tanta gente. Mi sento fisicamente male in mezzo alla bolgia e quindi, mi sa che evito. Mi dedicherò nel weekend al barcamp letterario di Torino, il LitCamp, e a sistemare le prossime lezioni (dannazione quando ho deciso di cambiare un po’ il programma rendendolo 2.0).
Fa caldo, i pensieri mi colano addosso. Qui c’è aria d’estate, anzi – è estate -. Tutti si sono spogliati come fosse Agosto (specialmente il gentil sesso, grazie) e non è raro vedere in Torino torme di ragazzi in pantaloncini e maglietta gironzolare tranquilli come se fossero in vacanza. Oggi guardavo gli studenti fuori dall’università e un po’ provavo invidia. Io con camicia e pantaloni lunghi, e loro vestiti in stile “Rimini sto arrivando”. Avrei sfoderato le infradito e un bel costume e mi sarei buttato nella fontana di Piazza Castello.
Ora… non so che dire… Avrei un po’ di aneddoti da raccontare, ma non ho voglia. Non sono riuscito neanche a leggere i feed di oggi (Oh mamma mia! Che mi succederà ora?? Dormirò?). Ho visto Lost è ho capito che sono dei sadici e se penso che mancano solo due puntate mi prende malissimo. Ma quando dicevo che bastava una puntata per svelare molti misteri avevo una sacrosanta ragione.
Guardo un po’ la TV. Ci sono le maestre sospettate di aver abusato dei bambini della materna. Mi fanno un po’ impressione. Sono finite subito davanti alla telecamere e, con fare sicuro, hanno iniziato ad aizzare la folla. Mi fanno veramente impressione. Se poi sono colpevoli, mi fanno anche infinito ribrezzo.
Guardo il Papa blindato nella PapaMobile e mi fa paura, sembra finto. Le cose che ha detto sull’aborto sono riprovevoli, ma non si può dire, il nostro è sempre più un paese di fanatici.
Chi sarà al Family Day il 12 maggio prossimo probabilmente non sa neanche perché è stato portato in piazza. Molti pensano che si vada in piazza per impedire ai gay di adottare bambini, altri pensano che si vada in piazza perché la gente vive nel peccato e nella lussuria (con le mie orecchie ho sentito oggi al bar uno parlare di un paese che va verso “sodoca e comorra”). Credo che i problemi siano di altra natura e che la gente dovrebbe pensare meno con la testa degli altri e di più con la propria (ma ovviamente ci sono limiti fisiologici più che culturali). Noi siamo un popolo di pecoroni.
Ho ancora in mente l’immagine di Bruno Vespa che, sudattissimo, in diretta, ieri sera, annunciava l’arrivo del Papa in Brasile. Pensavo che stesse annunciando il ritorno di Elvis Presley, redivivo per la gioia di tutto il pianeta. Invece, poco dopo, è comparso il Papa in uno scranno antiproiettile illuminato da luci al neon azzurre. Una visione degna di un film trash di Almodóvar. Mah… vado a leggere un po’ di twitterate…
6 commenti
Difendono la famiglia ma poi la lasciano senza asili nido. Tanto x fare un esempio. O senza assistenza nelle patologie croniche. O senza lavoro se una rimane incinta. Tanto x farne altri. La differenza fra il mondo reale e la maggioranza dei partiti è ormai tanto abissale da essere incolmabile. E il papa è tornato a essere re.
ti prego, hai immagini del tedescone stile Almodóvar ? 🙂
Gomma: eh ma per difenderla e sostenerla seguendo le indicazioni che dai tu – asili, opportunità di lavoro alle donne in attesa senza farle diventare dei paria – uno dovrebbe poi anche lavorare, sudare, progettare.
Meglio difendere categorie “platoniche” senza sbattersi per poi declinarle sui casi reali.
Axell: sì, la giornata è incompiuta perchè sono solo le 12.55. Ne hai di tempo per finire quello che hai iniziato… 😀
ho scritto il post questa notte… ma era già oggi… insomma, parlavo di ieri…
Noi siamo davvero un popolo di pecoroni seguiamo chi ci intorta meglio da secoli… triste realtà (manco sapevo che il 12 fosse il family day)
Mettici che ogni volta che arriva posta c’ è da stare a chiappe strette per paura di una “multa” e il quadro è completo… meno male che sono ottimista 🙂