La paura

Siamo una nazione di gente simpatica.
Abbiamo bisogno dei nostri eroi. Generalmente li cerchiamo nel calcio. Totti, Del Piero, Vieri… i nostri idoli. Se si lacerano il menisco siamo pronti a veglie e rosari.
Abbiamo bisogno di eroi da celebrare. Non si sa perché. Forse perché siamo tutti eroi nella vita di tutti i giorni e nessuno ci celebra mai.

Il povero Nicola Calipari era un uomo sconosciuto ai più. E’ diventato uno dei tanti simboli (positivi) di una guerra assurda. Guerra che combattiamo da “valletti” degli Americani, felici di esserlo. Un caso raro. Forse unico. Indiani e Australiani almeno erano nella seconda guerra mondiale per costrizione essendo parte dell’impero Inglese. Ma non erano molto felici di combattere in Europa insieme ai loro torturatori. Noi invece combattiamo felici di fianco al padrone, pronto a “punirci” in modo casuale (o meno) con le sue “violenze” gratuite.
Noi poi corriamo al capezzale dell’eroe di turno, gente semplice come noi che è stata ammazzata anche perché noi non abbiamo impedito che succedesse. Senso di colpa? Incapacità nello scegliere i “rappresentanti del popolo”? Non so.
So che siamo gente simpatica. Pronti a piangere e mai a reagire.
Le rivoluzioni noi le facciamo solo nelle riunioni di condominio. In fondo la vita che ci interessa vede sempre come confine massimo lo zerbino di casa. E alle urne votiamo questi simpatici mascalzoni da operetta.

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3 commenti

  1. è previsto il diritto di astenersi (sospendersi dalla condizione di homo politicus), per fortuna 😉
    OT: Andrea, su splinder ti ho lasciato un mex priv…