In banca…

Ricevo un simpatico assegno estero al portatore da Microsoft per dei banner, poca roba, ma comunque (ovviamente) depositabile…
Vado in banca (nella mia banca) e il tizio dietro al bancone (che io chiamerò sempre banchiere e non bancario), lo gira e lo rigira tra le mani, chiama il collega, rigira tra le mani il foglietto per la decima volta, richiama il collega, guarda il monitor… boffonchia. Poi va via (nel backoffice).
Attendo 10 minuti.
Ne attendo 20.
Non torna.
Poi arriva il direttore (accompagnato dal cassiere, molto preoccupato), con la faccia assonnata, forse nel backoffice faceva la pennica. E mi fa: “Perché lei ha un assegno internazionale della Microsoft (lo pronuncia come si scrive)?”
A me veniva da rispondere: “Perché sono cazzi miei”, ma ho risposto sussurrando: “E’ un pagamento per una sponsorizzazione internet”.
Lui mi guarda e mi fa: “No, il problema è che è un assegno della Bank of Ireland”… (mi sembra). “E’ un assegno internazionale”.
Io lo guardo come sei mi avesse detto che aveva tra le mani una testata al plutonio e gli rispondo: “Sì, ma siamo in UE, e anche fossimo in Cina, che io sappia, è un assegno valido”.
Lui boffonchia, un po’ scazzato, riguarda il foglietto, lo passa all’impiegato e gli dice “mettilo in quarantena”.
Poi si rivolge a me e dice: “Sa, l’Irlanda non se la passa molto bene, hanno un sistema bancario poco affidabile”.
“Ah, ecco” rispondo io.
Esco dalla banca con la sensazione che la Grecia non sia lontana. Non solo per via dei pochi chilometri che ci separano dalla terra di Ulisse e Papandreou.

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4 commenti

  1. A Livorno direbbero: roba da torta
    – o, nella versione internazionale (che mi sembra adatta al caso) ‘roba da cake’.