Comprare la cicoria alle 3 di notte…

Parte 1 – tutta la notte… 

Ieri hanno riaperto il Carrefour sotto casa. Quello di corso Rosselli, a Torino. Ora è molto stiloso, moderno, elegante… Non che prima fosse brutto, anzi. È anche piuttosto recente come costruzione: è stato realizzato nella ex fabbrica Materferr. Ma c’è un “ma”. Ora è aperto 7 giorni su 7 e per 24 ore. E dove sta la novità? Molti supermercati di quella catena da po’ di tempo sono aperti sempre, anche di notte.
Ora io non metto in dubbio che tutto questo possa creare nuovi posti di lavoro, ci mancherebbe. Anche se mi piacerebbe capire quanti posti di lavoro stanno creando davvero. Vorrei sapere il numero esatto che non trovo da nessuna parte.
Io non metto neanche in dubbio che ci siano persone che hanno un incontenibile bisogno di fare la spesa alle 3 di mattina. Ma la cosa che più mi spiazza è che a distanza di poche centinaia di metri (via Tripoli) ce n’è già uno che fa questo tipo di orari e che intorno a noi a pochi km ce ne sono altri che hanno la stessa impostazione.
Per un motivo legato a un’emergenza quest’inverno sono stato in quello di Corso Monte Cucco alle 4 di mattina. Era vuoto. A parte una signora che inspiegabilmente aveva un carrello carico di asparagi e carta igienica.
Detto questo… Ma c’è davvero bisogno di avere tutti questi cosi aperti di notte? Ha un senso?
La cosa buffa è che guardando in rete si trovano dichiarazioni di Carrefour, e non solo, che parlano di apertura notturna non solo dei market medio-piccoli, ma anche dei centri commerciali.

Io una risposta a questa cosa non ce l’ho. A Torino la sperimentazione era partita già nel 2014 e a Milano pure prima, nel 2012. Vuol dire che i dati sono confortanti? Che c’è una massa di zombie insonni che vogliono comprare la cicoria alle 2 di notte? O l’helianthus tuberosus per la bagna cauda alle 5 di mattina?

Parte 2 – m’han mischiato il market… 

Sempre il succitato punto vendita, stiloso e elegante segue presumibilmente le indicazioni di qualche spregiudicato e astutissimo retail designer (si chiamano così?): le corsie sono quasi sparite. Ora ci sono le isole “del gusto”. L’isola del pane, quella della frutta, quella delle merendine, quella del cibo per cani e via discorrendo. Le corsie sono sparite, ma in compenso abbiamo guadagnato due giapponesi (che forse sono filippini) che fanno cibo giapponese in real time a anche pizze, 24 ore su 24. Wow.
In compenso ieri ho girato circa 15 minuti per trovare i fazzoletti di carta, per poi scoprire che erano di fianco alle pile e alle scope. Mmm…
Molti signori anziani si sono incatenati alle uscite e stanno urlando da ore che non riescono più a trovare il sugo e il pane. Gentili addetti Carrefour li stanno confortando con carezze e sorrisi. Hanno anche una maglietta con su scritto “Hai bisogno di una mano?” (non scherzo).

Parte 3 – no flying zone
Hanno aggiunto un reparto giocattoli.
Siamo fottuti.

Parte 4 – no tech no party
Sono quasi spariti i già pochi gadget tecnologici.
Tristezza.

Parte 5 – vegani che svengono
C’è il macellaio vero ora. E taglia in real time delle fiorentine da paura.
Gioia.

 

 

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