Come cambiano i tempi

Volevo titolarla in modo diverso, tipo “When I was young…” ma mi ha assalito un sussulto di tristezza.
Allora va bene “Come cambiano i tempi”.

jukeboxVolevo parlare di vacanze, ormai imminenti (almeno per me, visto che molti amici sono già quasi di ritorno). Volevo parlare di quando con incredibile frenesia aspettavo la fine della scuola e le poche settimane che dopo avrebbero portato me e la mia famiglia nei luoghi di origine (dei miei) e sulle dolci spiagge dell’Adriatico.

Ci si preparava sempre allo stesso modo. Sempre gli stessi rituali.
Mio padre controllava l’auto, mia madre preparava i panini e io cercavo di capire se avesse senso o meno portarmi dietro una tonnellata di giochi e di fumetti invece che quei pallosissimi quaderni con i compiti delle vacanze.

Rigorosa partenza alle 4 del mattino, prelievo della zia a Milano, panino con mortadella e vino bianco (non per me ahimé) in qualche bar sperduto sulla via Emilia.
L’arrivo al mare, il passaggio in spiaggia per scoprire se i vicini di ombrellone c’erano già (sempre gli stessi). Un rapido sopralluogo nei dintorni della casa per capire le novità (quasi nessuna) e scoprire eventuali nuovi negozi (rarissimi). Tutto all’insegna del “sempre uguale” (e la novità non era spesso digerita benissimo).

Io mi sparavo subito alla ricerca degli amici scoprendo che spesso erano più alti e cresciuti di me. Magari qualcuno addirittura già con la fidanzata o con un dito di barba sulle guance. Il ritrovo con la fidanzatina dell’anno prima con cui ti eri scritto durante tutto l’inverno era la fase più critica. Anche se spesso poteva serbare qualche piacevole sorpresa (in genere qualche taglia in più nei posti giusti). E poi le prime serate in giro con la hit del Juke box da suonare al momento giusto per far capire che “te ne intendevi”…

Una routine che ci dava sicurezza, che permetteva di sentire che “eravamo davvero in vacanza” e per quasi un mese.

Tutto questo, come è ovvio, non esiste più. E un po’ mi manca. Mai guardare indietro ma solo in avanti. No?
Però un po’ mi chiedo se non fossero più belle le vacanze così. Più semplici e meno ingarbugliate. Più sincere. Più vacanze.

Forse sì. Forse no. In ogni caso io da domani sono in vacanza.
Il blog sarà ancora meno aggiornato del solito. Ve ne farete una ragione.

 

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2 commenti

  1. Finalmente! Anche i post non sono più (almeno nella quantità) quelli di una volta….bisogna attenderli una volta al mese ma ne vale la pena! Smack

  2. Ho trascorso tantissimi anni di seguito nello stesso campeggio, in Calabria. Compagnia di amici, amori, amicizie che durano ancora oggi a distanza di vent’anni, tante emozioni e tanta nostalgia. Ci fu un anno in cui un colpo dato troppo forte dal bullo di turno ruppe il vetro del Juke Box. E noi tutti che facemmo? Ci prendemmo ciascuno il talloncino di cartone con la canzone del cuore, la canzone preferita di quell’estate. E ancora oggi, ognuno di noi, ha il proprio.