Se una mattina qualunque arrivi in ufficio e dopo un buon caffè e una sigaretta ti accorgi che qualcosa non funziona a dovere inizia a pensare che (forse) sei tu il problema e non gli altri. Questo è il primo step. Inalienabile.
Se invece tu ritieni di aver fatto bene il tuo pezzo e che gli altri (forse) non abbiamo fatto bene il loro, non è solo un problema degli “altri”, ma è un problema di tutti. Ed è anche un problema TUO. Non puoi girarti dall’altra parte e fischiettare l’ultima canzone di Jovanotti.
Lavora sull’organizzazione, sui ruoli, sulle regole e solo DOPO, se hai capito che sono a posto, che funzionano, che sono in “bolla”, puoi pensare che ci siano anelli deboli nella catena.
La catena è il punto.
A cosa serve? E’ solida? È sufficiente, è resistente? Se è una catena che lega e basta forse non va bene. Se è una struttura (quasi) perfetta in cui tutti gli anelli (anche diversi tra di loro, di diversi colori, di diversi materiali) reggono il carico e sorreggono il lavoro di tutti allora sì. La catena può anche non esser sempre tesa (ci mancherebbe), gli anelli possono dondolare felici, ma devono sapere che se tutti tirano anche loro tirano e fanno la loro parte. Ma lo devono sapere.