Torino è Capitale Mondiale del Design 2008 e Archiworld TV raccoglie un po’ di satira sugli architetti e sui trend in atto. Ne cito alcuni, molto godibili:
Prima, c’erano state le inchieste de “Le Iene”. Attacco a Vittorio Gregotti nel sulfureo programma di Italia 1. Enrico Lucci va allo Zen di Palermo, il quartiere che Gregotti ha progettato e difende, e che Massimiliano Fuksas vorrebbe abbattere. Lucci si sposta poi nella bella, centrale, verde e silenziosa casa di Gregotti a Milano: la “iena” fa stridere il contrasto, mette talmente in difficoltà l’architetto da fargli dire: “Io non posso vivere allo Zen, io non faccio il proletario, faccio un altro mestiere. Non faccio l’operaio, faccio un’altra cosa, completamente diversa”. La trasmissione ebbe un seguito: Gregotti sostenne di essere stato male interpretato, e che quella sua frase era stata estrapolata da un contesto più ampio.
Troviamo Bruno Zevi che esaltava e rilanciava, forse provocatoriamente, il Corviale a Roma in una trasmissione di Raitre, “AmbienteItalia”; mentre Diego Vergassola a “Parla con me” di Serena Dandini chiedeva, ancora a Fuksas: “Lei si occupa del degrado delle periferie: precisamente, quante è riuscito a degradarne?”.
E poi ancora: “Sono pazzi questi architetti”. Lo dice Obelix, il compagno di Asterix nell’episodio “Cleopatra”, dopo aver visionato l’ennesimo progetto dell’archistar egizia Numerobis.
“Je suis un architecte catholique”. Contro l’affermazione pessimistica dei Sex Pistol (“tutto è merda”) si scatena Rudy Ricciotti che per l’occasione gira l’intervista con la sua “sexual performer” in quel di Buenos Aires, durante la Biennale architettura del 2005.
A proposito di nudità, ecco pronto l’architetto di turno che pur di apparire partecipa al programma “Tutti Nudi” e conclude con una frase rivolta a sua figlia: “Gli architetti o sono genio e sregolatezza oppure sono dei coglioni”.
Gli architetti “fighetta” milanesi sono invece presi di mira da Enrico Bertolino nella sua imitazione del muratore bergamasco. “Quelle tegole lì siamo sicuri che van bene? Non sarebbe meglio il cotto fiorentino? – E perché non il crudo di Parma o il magatello?”.
(Littizzetto sugli Architetti: video) “Smettetela con gli open space. Noi a casa abbiamo bisogno dei muri. Intanto abbiamo bisogno di appendere i quadri. Se chiedi ad un architetto dov’è lo sgabuzzino gira gli occhi al contrario come l’esorcista e gli esce la bava dalla bocca. E noi l’aspirapolvere ce lo dobbiamo far tenere dalla vicina di casa”. Ça va sans dire: è Luciana Littizzetto.
L’architetto per eccellenza Frank Lloyd Wright, colui che ha creato un nuovo vocabolario architettonico, non è stato in grado di costruire una casa per se stesso e per la sua famiglia. Ne parla lui stesso con famigliari, parenti e amici nella pièce teatrale americana di Richard Nelson: “Frank’s Home”.
“Effettivamente sono molto a mio agio”. Lo dice Fracchia, alias Paolo Villaggio, in tanti sketch televisivi e in alcuni film. L’oggetto di tanto “agio” è la poltrona sacco di Gatti, Paolini e Teodoro. Nel 2008 la celebre seduta compie 40 anni.
Alcuni studenti della Facoltà di Architettura di Ferrara, in occasione del ciclo di tavole rotonde “LAP0”, hanno preparato alcuni spot. Nel primo, sulle note di “Com’è bella la città” di Giorgio Gaber, Renzo Piano dichiara: “Non si può continuare a crescere nelle città in maniera esplosiva. Bisogna crescere, se c’è da crescere, in maniera sostenibile cioè per implosione”. ????!!!!!
1 commento
Non riesco a vedere la tv, non so come si accede, come si fa….. aaaargghhh questi architetti!