La situazione del mio cervello non è buona

Un anno fa in questo periodo ero già in vacanza. Una vacanza strana. La mia vita un anno fa era in bilico tra decisioni difficili e momenti di incredibile sconforto personale. Mi ero licenziato da pochi giorni e il mio ex capo non voleva che andassi in vacanza. Dopo pochi giorni, mentre ero al mare scoprii che anche lui aveva dato le dimissioni e che quella sua “cura” nei miei confronti non era altro che l’ennesimo tentativo di farmi del male. La vacanza in Provenza fu un toccasana. Riuscii a staccare per un po’ di giorni e a prepararmi per una nuova vita. Con tante aspettative, molta eccitazione e molte paure.
Ora questa nuova vita, soprattutto lavorativa, la sto vivendo da un bel po’ di mesi e se devo trarre un bilancio non posso che essere felice e soddisfatto per le scelte fatte e per quello che sto facendo ora.
Il problema è sempre capire quali sono i propri limiti e quali sono le proprie pulsioni, anche emotive, soprattutto emotive. Io credo, in questi due anni, di aver capito quali sono i miei limiti. Questo è un bene? Non sono ancora in grado di dirlo. Sicuramente ho imparato a gestire meglio le mie paure e ad avere un controllo maggiore sulle mie emozioni. Ho anche avuto la fortuna di trovare nuove persone e ritrovare vecchi amici (conosciuti 10 vite fa) e di aver instaurato con loro rapporti veramente piacevoli e preziosi.
Ora, dopo un anno di corse, ho bisogno veramente di un po’ di pausa. La nuova creatura cresce, l’altra anche, ma ora è il caso che mi dedichi un po’ alle cose che amo di più. E non sto parlando né di tecnologia né di lavoro.
Due settimane di vacanza sono troppo poche, ma bisogna sapersi sempre accontentare.
Tra una settimana, se tutto va bene, saremo qui e poi qui, e inizieremo la terapia del riposo e del relax in compagnia di buoni amici. E questo conta molto, anzi per me, moltissimo.

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