Un po’ di nausea e nessuna vertigine

Ogni tanto uno si fa delle domande. E cerca anche di darsi delle risposte. Ahimè, non è così semplice.
Sono tanti anni che ho un blog. Sono così appassionato delle tematiche della Rete che ne ho fatto un hobby, un lavoro, una materia di insegnamento.
Mi diverto in Rete. Imparo. Conosco persone. Gran parte della mia vita è dedicata alla tastiera, al monitor, a rapidi movimenti nelle finestre dei browser.
Ma ogni tanto cala su di me un po’ di nausea.
La comunità che si raccoglie nella piccola nicchia italiana è viva e vivace. E io a volte non riesco a starle dietro. Non riesco a leggere le centinaia di feed che si accumulano nel mio reader. E mi chiedo…
– Ma perché?
– Perché devo correre dietro a centinaia di conversazioni?
– Perché questa cosa spesso mi crea nausea e apatia?
E allora semplicemente (accade spesso ultimamente) mi fermo e rifletto.
Mi diverte osservare.

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6 commenti

  1. Sindrome da lurker?

    Anch’io ne sono preda. Sempre più spesso. Sarà che ormai le conversazioni son talmente tante e talmente distribuite che bisognerebbe smettere di lavorare e dedicarsi solo a questo.

    Cosa ovviamente non possibile, se non in alcuni fortunati casi 😉

    P.s.
    Non dimentichiamoci del “rumore”: aumentano le conversazioni e di conseguenza aumentano le cazzate di contorno 😉

  2. diciamo che bisogna imparare a staccare ogni tanto e a non morire se non ci si riesce ad aggiornare. Nel flusso di cose e nel caos, le cose da seguire emergono comunque, anche bypassando il rumore.
    🙂
    E comunque staccare non fa male…anzi 🙂

  3. Capita anche a me, e da un bel po’. La causa per quanto mi riguarda è proprio il rumore, il fatto che la stragrande maggioranza dei contenuti scritti non valga assolutamente la pena di essere seguita, che vi sia un preoccupante dilagare di horror vacui e cose da nulla. Staccare non serve, anche perché quando torno trovo la situazione peggiorata. Blog un tempo piacevolissimi ora fermi o pieni di robetta buttata giù, nessun approfondimento, nessuna novità. La maggioranza si limita a chattare ininterrottamente altrove. Una specie di regressione…Bah, in fondo meglio così. Ho avuto l’ottima scusa per dimezzare il blogroll e dedicarmi solo a chi continuo a giudicare valido e costruttivo. E il galòp ringrazia ;-*

  4. Avete proprio ragione, non si può mica star dietro all’alluvione di informazioni che ci si presenta ogni giorno attraverso la rete, correndo il rischio di affogarci dentro; il tempo è la nostra risorsa più preziosa e non possiam permetterci di immolarla interamente sull’altare della conoscenza; credo sia naturale che ad un certo punto, quasi senza rendercene conto, si inneschi un sistema di filtri che ci permette di ridurre lo stress mentale che il desiderio iniziale di assorbire informazioni da tutte le fonti che troviamo comporta.

  5. Secondo me quando ti viene nausa è meglio che spegni tutto esci di casa e vai a farti una passeggiata o una corsa in mezzo al verde….