Primarie per (tutti) i dirigenti del centro sinistra

Oggi, mentre tornavo in autobus a casa, guardavo le immagini dei manifesti elettorali.
Un carosello un po’ ridicolo se ci pensate. Ora ancora di più, visto che sono in gran parte immagini di gente che alle recenti elezioni è stata trombata. In alcuni casi abbastanza clamorosamente. Sia a destra sia a sinistra.
E mi è venuto in mente che io sin da bambino vedo sempre le stesse persone alla guida del mio partito. Prima si chiamava PCI, poi PDS, poi DS e quindi PD. E’ vero, tra PCI e PD c’è di mezzo di tutto: la fine della guerra fredda, tangentopoli, la caduta del muro di Berlino, la Juve in B, un diploma, una laurea, un matrimonio e un figlio… Ma io ho sempre votato lì. Ho sempre votato per un partito in cui c’erano D’Alema, Veltroni, Livia Turco, Fassino, … Ma siamo così sicuri che alla fine non si possa proprio cambiare?
Non è che effettivamente ci troviamo di fronte a un partito “vuoto”?
Io voterei per altre persone, sempre dentro un’entità social democratica, ovviamente,  ma altre persone, altri volti, magari conosciuti, ma altre facce. Io vorrei per una volta, dopo tanto tempo, andare a votare con serenità, senza avere la sensazione che qualcosa non vada, che le persone scelte non siano quelle giuste.
Mancano i leader, mancano i volti nuovi, mancano le persone in grado di entusiasmare in modo positivo gli animi della gente di sinistra. Ma mancano davvero?
E allora perché non fare in modo che ci siano le primarie anche per TUTTI i dirigenti della sinistra? Se il PD deve trovare una sua via, una sua identità,  con queste persone non ce la farà mai. Io in testa ho altri nomi, ma non corrispondono alle persone che vedo sui giornali, in TV, nei manifesti elettorali.
Penso ad un paio di sindaci in gamba, uno di questi giovanissimo e da poco eletto nella città che fu di Dante. L’altro indossa tutto l’anno un loden verde scuro. Penso a un signore sardo che ha fondato una azienda di successo. Penso ad un altro signore che produce il caffè più buono e stiloso del mondo e che da un po’ di tempo è sparito. Penso a un tizio che ha il fratello che fa il commissario in TV. Penso alle tante donne che potrebbero scendere in campo per dare un volto nuovo e moderno alla “cosa” socialdemocratica.
Magari sogno. Magari sono solo un amante disilluso dei valori della sinistra. Valori che, non dimentichiamolo, ci differenziano dagli ALTRI.
Ma il giocattolo va ricostruito da capo. Più bello. Più condiviso. E soprattutto più moderno.
Per vincere bisogna essere diversi. Bisogna avere un’identità. Chiara, pulita, definita e “diversa”.
Io le primarie per tutti i dirigenti della sinistra le farei. Anche domani.

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4 commenti

  1. Io avevo pensato più o meno la stessa cosa. Solo che mi sono adeguato ai tempi.
    Avevo pensato di mandarli tutti su un isola e riprenderli. Nel frattempo la gente da casa votava. Il vincitore (e solo lui) sarebbe tornato in Italia. Gli altri li potremmo lasciare lì.

  2. Bella idea, ma impossibile da mettere in atto, ti direbbero quelli che a un posto al sole ci tengono. Mi meraviglio che ancora non si siano chiesti se dovranno ancora perdere altri punti in percentuale, per capire che come te e me la pensano in tantissimi. Se vanno avanti così si autodistruggeranno.