M’illumino di niente

Sono giorni che sento parlare di M’illumino di meno e mi irrito.
Bello, ok spegniamo tutto, per qualche ora, spegniamo tutto. Ma non spegniamo solo le cose che non usiamo con frequenza: consolle di gioco, videoregistratori, forni a microonde, radio, radiosveglie, nazbatag, … Spegniamo tutto, ma proprio tutto. Via la luce! Niente ascensori, niente boiler, niente. E facciamolo per un paio di settimane, non lampadina lampper qualche ora. Beh, nel limite dell’umano vivere. Soprattutto stacchiamo la TV (quante cazzo di volte è già comparso Silvio?? Centinaia). Stacchiamo i PC (sigh…), stacchiamo gli access point (noooooo!!!) … Non ricarichiamo i nostri DS e le nostre PSP… (una crisi, quasi un dramma). Non ricarichiamo i cellulari (sarebbe catartico). Donne lasciate fermi i vostri Silkepil per due settimane (il pelo aveva un certo fascino in molte culture arcaiche e in Costa Smeralda).
Qualche ora cari miei non serve a nulla. Domani le lucine degli stand by torneranno accese, le luci di casa saranno come quelle di un negozio di via Montenapoleone, gli uffici pubblici e le scuole saranno inspiegabilmente pieni di stanze accese anche di notte e continueremo ad attaccare di tutto di più alle prese della nostra casa e del nostro ufficio.
Cosa serve un giorno? Anzi, no, qualche ora. A nulla.
E queste iniziative? Meno che zero.
“Dopo il grande successo delle precedenti edizioni…” dicono gli amici di Radio Due.  Ma per favore! Iniziamo a vedere se tra un’edizione e l’altra son cambiate le abitudini, son diminuiti i consumi. Non lo so, magari è successo. Ma secondo me no. E allora… continuiamo così. Sensibilizziamoci. Dai, sensibilizziamoci. A me piace sensibilizzarmi.
Ora vado a vedere due o tre documentari di giapponesi che massacrano balene. Tanto per star in pace con la mia coscienza. Che bastardi questi giapponesi… quasi quasi questo fine settimana faccio astinenza da sashimi.

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8 commenti

  1. La penso quasi come te, tranne un paio di cose:
    1) rinuncio al pc ma non alle gambe della mia donna con i peli. Sono fatto così in una donna non li sopporto.
    2) sono d’accordo sull’inutilità di questa iniziativa che serve solo a far bello chi la propone. Non penso nemmeno che “sia un passo avanti, si deve iniziare da qualche parte”.
    Qui è solo ed esclusivamente questione di cultura. La cultura italiana ma non solo. La cultura individuale che tende solo a difendere se stessi e al massimo la propria famiglia. Qui non si tratta di restare senza corrente. Le poche volte che mi è capitato è un dramma, in una casa funziona quasi tutto ad elettricità. Una volta sono stato con le mani in mano per 1 ora.
    La questione è ridurre lo spreco (ed è proprio questo che deve essere individuale come mentalità), non aspettare che il governo di turno faccia qualche legge che mi risolva il problema del buco dell’ozono o della mmunnezza. Praticamente impossibile, perché se lo faccio io già mi vedo la faccia del mio vicino, che mi guarda pensando “sono più furbo io”.
    Penso che l’unica soluzione sia in uno di quegli scenari catastrofici dei film americani stile glaciazione a newyork o vulcano in mezzo a los angeles. Forse un po’ pessimista?

  2. Esempio: un palazzo si convince a mettere un pannello fotovoltaico o termosolare sul tetto con agevolazioni dello Stato. Poi arriva l’azienda elettrica e ti dice… “ma no dai, ti riduco un po’ la bolletta ed è lo stesso”. Tanto è sempre solo una questione di soldi no?

  3. Non esiste nessuna reale politica energetica e queste iniziative lasciano il tempo che trovano.. La situazione italiana è talmente paradossale che a taranto si costruiscono turbine eoliche che vengono installate in tutto il mondo fuorchè in Italia e che un albergo completamente alimentato da pannelli fotovoltaici si veda chiedere dall’ENEL cifre da capogiro per elettricità mai consumata ma “presunta”.. La gente vive nella paura dei famigerati conguagli frutto della incapacità delle aziende elettriche di monitorare i consumi in tempo reale.. Anche qui tutto da rifare daccapo..

  4. Sono spesso d’accordo con te, ma stavolta no.
    E’ chiaro che queste iniziative non cambiano nulla.
    Ma seguendo lo stesso ragionamento diventano inutili anche le manifestazioni delle donne in difesa della 194 o i cortei dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto.
    Ricordare che investire sulle risorse energetiche vuol dire anche risparmiare non credo sia un male.

  5. beh, caro Sir Drake non è simile ad uno sciopero.
    E’ un atto dimostrativo… quello sì.
    Ma poi?
    Dopo uno sciopero si va avanti, si fan trattative… e qui? si aspetta il prossimo 15 febbraio?

  6. si aspetta il prossimo 15 febbraio?

    Esatto: per dire, dài, io c’ero, ho aderito, sono bravo, sensibile e buono con l’ambiente, non si dica che sono stato io a contribuire allo sfacèlo della Terra e dell’uomo. Forse andrebbe aggiunto: “m’illumino di meno ma più spesso”, sarebbe un titolo alla Celentano ma forse servirebbe di più.

  7. Il tuo post è interessante, ma ricorda che non puoi costringere una società a ridurre i consumi, puoi pero insegnarle a consumare senza inquinare. Il problema è tutto qui, ci vuole etica e consapevolezza nelle scelte, e poi le donne non deiplate sono terribili! Pensa che coi pannelli fotovoltaici si genera energia verde, si guadagna pure, ma nessuno ne parla, questo è il vero problema, far sapere alla gente le questioni importanti (l’informazione televisiva e non solo in Italia fa schifo!)
    Diffondete la speranza e il futuro cambierà!