Ho letto e riletto…

Che buffo, si parla di blog più spesso di un tempo.
Ma per i giornalisti gli argomenti rimangono sempre gli stessi.
Ci sono decine di articoli uguali.
Si parla sempre delle blogstar. Anzi, ora sono definiti da Nicoletti la “piramide”.
La cosa assume toni quasi esoterici. 8-|
Subito i bloggers protestano, quelli nostrani hanno il post facile. Sono pronti a impalare a colpi di parole qualsiasi giornalista si avventuri nella terra di mezzo della blogosfera.

Un peccato.
Un peccato che la critica sia sempre la stessa. Esiste un gruppo di 10 bloggers famosi e sotto tanti illusi. E peccato che l’attacco di risposta sia sempre lo stesso… Un buuuuu sconnesso che ricorda tanto i cori da stadio o le assemblee studentesche.
Peccato che il fenomeno blog sia qualcosa di più serio (un famoso blogger tunisino è stato in carcere per quello che scriveva contro il regime e oggi è morto) e peccato che i giornalisti lo guardino dall’alto (lo temono pur non capendolo o lo capiscono temendolo?).
Peccato che ci sia bisogno di dire continuamente che non è vero che ci esistono solo le blogstar (in qualsiasi comunità umana ci sono le elite giustificate anche solo dal fatto che qualcuno le cita dicendo che non esistono).
La blogosfera non è un mondo diverso da quello reale. Ci sono le stesse leggi e tutto il repertorio dell’uman comportamento. Parliamo di quello che c’è in più. E c’è molto.
Bisogna solo essere capaci di raccontarlo. Chi comincia?